domenica 23 settembre 2012

Statua a Panfilo Castaldi



Testo integrale dal libro di Alessandro Marzo Magno: L'ALBA DEI LIBRI - Quando Venezia ha fatto leggere il mondo. Collezione storica Garzanti - pagg.28 - 29

...In questa ridda di successi, c'è anche spazio per il fiorire di leggende: nell'Ottocento, grazie a non meglio identificati documenti poi perduti, si contesta l'invenzione della stampa a Gutemberg per attribuirla a Panfilo Castaldi, medico e umanista, nato a Feltre, splendida cittadina cinquecentesca ai piedi delle Prealpi venete e vissuto a lungo a Capodistria e Zara (oggi rispettivamente Koper in Slovenia e Zadar in Croazia) sulle sponde dell'Adriatico (località che allora facevano parte dello stato veneziano). Castaldi per un periodo abbandona la medicina e si dedica alla stampa: dopo essersi guardato attorno e aver constatato che a Milano non c'è ancora nessuno che armeggi con torchi, punzoni e caratteri, si fa concedere un privilegio dal duca Galeazzo Maria Sforza e nel 1471 pubblica il primo libro stampato nella città lombarda. Il business è così ghiotto che tal Filippo da Lavagna sfida il regime monopolistico e impianta a Milano una nuova tipografia. A metà del 1472 Castaldi è costretto a cedere, vende le attrezzature, e torna a fare il medico in riva al mare. Fin qui la verità storica. Nell'Ottocento, per un certo numero di anni, in Italia si affermava che fosse stato lui il vero inventore della stampa a caratteri mobili e Gutemberg avesse copiato prendendosene il merito, un pò come Alexander Graham Bell ha fatto con Antonio Meucci per quanto riguarda il telefono. Solo che nel caso di Castaldi non era vero. Tuttavia, ancora oggi, sul piedistallo del monumento che gli è stato dedicato nella sua città natale (vedi foto, dal sito di Minube), gli è attribuita la paternità di un'invenzione non sua.

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domenica 17 giugno 2012

Rievocazione della Battaglia di Desio


Desio - Palio degli zoccoli 2012 - da Il Cittadino

Per gli appassionati di storia milanese, è in corso di svolgimento, oggi a Desio, il Palio degli Zoccoli. Giunto alla 24 edizione, è la rievocazione storica della Battaglia di Desio, avvenuta il 21 gennaio 1277 sui suoi campi. Vide fronteggiarsi due eserciti, quello capeggiato dai Visconti, e quello fedele ai Torriani (vedere post Dinastie millenarie, e post Lasco e il suo territorio, ovvero dove ebbero origine i Della Torre) .

La battaglia, combattuta nel mese di gennaio, viene rievocata in giugno per ovviare al problema legato al rigore invernale. E' utile infatti ricordare che le 700 comparse, suddivise per gruppi, in rappresentanza delle 11 contrade cittadine, sfilano calzando obbligatoriamente zoccoli di legno per tutto il giorno, da mattina a sera.

E non è per caso, se si chiama Palio degli zoccoli. Infatti, nella battaglia del 21 gennaio 1277 fu la popolazione desiana, schieratasi a favore dei Visconti a decretare l'esito a loro favore, e la popolazione desiana in quel periodo calzava zoccoli di legno in qualsiasi stagione. Da qui il nome a ricordo.

Non è facile calzare zoccoli ininterrottamente per un giorno intero, senza pausa: a chi non è abituato vengono le vesciche ai piedi; me l'ha confermato una comparsa di precedenti edizioni.

Dal punto di vista storico, gli esiti della Battaglia di Desio ebbero importanza di portata epocale per la città di Milano, potendo affermare che ne tracciarono la storia.